sabato 14 maggio 2016

Giochiamo a rugby!

Tra le varie attività pensate per i bambini del nostro doposcuola, uno sport ad avere riscosso molta curiosità dagli stessi, è stato il rugby.

In occasione della visione di un filmato sugli sport americani, abbiamo pensato di presentare ai bambini questo sport, ancora poco praticato in Italia ed abbiamo proposto loro di assistere ad un allenamento della squadra della città. I bambini, divertiti ed entusiasti, hanno chiesto a gran voce di sperimentare direttamente questa attività; per questo motivo, proponiamo a voi genitori del materiale per potervi fare un'idea più precisa su cosa sia il rugby, in preparazione della giornata di pratica.

Di seguito, potete leggere un'intervista fatta a due allenatori di una squadra di rugby per bambini e giovani dell'area di Milano.

Il rugby si dice essere uno sport di “contrasto”, laddove c’è lo scontro fisico, sfatiamo però il mito fasullo di questo sport come non adatto ai bambini. E sopratutto perché scegliere il rugby e non un altro sport?
E’ innegabile che ci si possa far male, ma non più di qualsiasi altro sport. Le statistiche della traumatologia dello sport, ci dicono che per esempio, ci si fa più male alle gambe, giocando a calcetto piuttosto che a Rugby, certo che a volte può capire di andare a scuola zoppicando. Inoltre il rugby, oltre ad avere tutti gli aspetti positivi di uno sport di squadra, aiuta il ragazzo nella crescita, infatti l’ambiente dei piccoli rugbisti è un ambiente sano, dove gli stessi genitori guardando le partite a bordo campo diventano amici. Infine essendo il rugby uno sport “povero”, si pratica per la soddisfazione del divertimento senza aspirare ad una ricchezza materiale. E poi vuoi mettere la possibilità di lanciarsi nel fango, senza che nessuno possa dirti che hai fatto male!


Da che età è possibile iniziare a praticare il rugby per un bambino?
Ufficialmente si inizia con l’U6, quindi con bambini che hanno compiuto 5 anni, però spesso ci capita di avere i fratellini dei “piccoli” atleti, che per non essere da meno, iniziano ad allenarsi ben prima del quinto anno.

Si parla di rugby come di uno sport corretto e leale; virtù che vengono indirizzate non solo verso i propri compagni ma anche verso gli avversari. La competizione come viene vissuta dai piccoli giocatori?
Ovviamente nel mini-rugby si gioca principalmente per divertirsi, quindi la competizione dei piccoli è sana e corretta; certo che perdere non piace a nessuno. Il malumore dura comunque poco, infatti già sul pullman del ritorno dal torneo, anche chi ha perso, fa in fretta a dimenticarsi della sconfitta.

Cos’è il famoso “terzo tempo”?
Il “Terzo Tempo” degli adulti è dopo la partita e consiste in un momento di aggregazione, dove si mangia insieme discutendo della partita appena giocata, brindando tutti insieme per la squadra che ha vinto. Il divertimento del “terzo tempo” è più nei genitori che degustano a bordo campo le prelibatezze preparate dalle mamme, mentre i “piccoli” atleti giocano le partite.

Qual è lo “spirito” del mini-rugbista?
Si dice che: “il Rugby è uno sport da bestie, giocato da gentiluomini” quindi il mini-rugbista sa che se anche dovesse diventare un campione, rimarrà sempre un gentiluomo.

Se non siete ancora del tutto convinti ed avete paura che i vostri figli possano farsi del male, guardate il video che segue!

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